Conferenze

Ritratti di jazz. Django Reinhardt

Il primo grande jazzista espresso dall’Europa, il primo grande virtuoso di chitarra, Django Reinhardt è oggi assurto a figura di culto. Ne ripercorriamo la vita, l’originalità artistica, la sbalorditiva varietà creativa.


Ritratti di jazz. Vite parallele al sax tenore: Coleman Hawkins e Lester Young.

I due “inventori" del sax tenore hanno vissuto le loro carriere in parallelo, e hanno sviluppato stili opposti e di grande influenza. Il percorso intrecciato dei loro destini artistici illumina il protagonismo di uno degli strumenti chiave del XX secolo.


Ritratti di jazz. The Artist in America: la quieta rivoluzione di Ornette Coleman

Artista considerato naif e istintivo, Ornette Coleman ha cambiato i connotati alla musica d’oggi (e non solo al jazz). In questa lezione ripercorriamo la sua carriera, ma soprattutto proviamo a capire come le sue idee hanno trasformato la nostra idea di linguaggio musicale: con il senso del blues, della danza e una profonda urgenza emotiva.


Ritratti di jazz. Passion Flower. (Ri)scoprire Billy Strayhorn nel centenario della nascita

Dal 1939 al 1967 Billy Strayhorn (1915-1967) è stato il braccio destro di Duke Ellington, l’autore e l’arrangiatore di pagine memorabili per l'orchestra. L’intesa con Ellington ha assunto tratti leggendari, ma ora comprendiamo meglio che Strayhorn era un geniale compositore con una personalità autonoma, e che l’interazione tra i due giganti avveniva in entrambe le direzioni.


Ritratti di jazz: "Love Me or Leave Me: tra le pieghe della voce di Billie Holiday

Billie Holiday faceva propria ogni parola che cantava: significato, melodia, fraseggio. Artista spontanea e al tempo stesso consapevole, la Holiday ha disegnato ha nuova dimensione del racconto musicale, mettendo si in gioco in prima persona.


Ritratti di jazz. "Riscoprire Satchmo. La rivoluzione musicale di Louis Armstrong"

L'immagine di Louis Armstrong come bonario intrattenitore è non solo riduttiva, ma anche falsa. Dietro la maschera di Satchmo c'è il musicista che ha rivoluzionato il solismo jazz, il nostro moderno senso del ritmo e un'idea di musica come esperienza totale.


Ritratti di jazz: “Peggio di un bastardo: l'autobiografia musicale  di Charles Mingus”

Innovatore tra i più vulcanici, Mingus ha vissuti la musica come terapia per raccontare la propria condizione umana e culturale. Esplosiva, ma anche comunitaria e fondata sul dialogo vivo e imprevedibile.


Ritratti di jazz. Sonny Rollins, il rapsodo del sax tenore

Forse il più grande “narratore di storie” del jazz, Sonny Rollins incarna la quintessenza dell’improvvisatore: lucido, dall’immaginazione debordante, virtuosistico, ricco di humour, instancabile, a tratti stravagante, generoso. La singolare carriera di questo gigante della sassofono, tra i più originali maestri del suo strumento, è ripercorsa attraverso musiche e filmati.


Ritratti di jazz. Fats Navarro, Clifford Brown, Booker Little: la genealogia maledetta della tromba moderna

Tre trombettisti morti prematuramente; tre artisti che formano una catena stilistica e innovativa che ha cambiato la storia dello strumento tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Sessanta; tre maestri legati da un destino e da una visione artistica che ci toccano nel profondo.


Ritratti di jazz: Count Basie e i segreti dello swing

Alle origini dello swing, del soul e del rock c’è Kansas City negli anni della Depressione. E da lì giunge l’orchestra di Count Basie, con i suoi ritmi rivoluzionari e i solisti innovativi. In cinquant’anni di storia, Basie ha definito gli standard della big band e il suo linguaggio moderno, spargendo nel mondo buonumore, energia, ritmi di danza e una nuova, travolgente concezione dello swing.


Ritratti di jazz. Alla ricerca del suono: la parabola di Keith Jarrett

Da giovane talento a sperimentatore, da icona del pianoforte a divo ascetico, Keith Jarrett ha attraversato quarant’anni di carriera entusiasmando e facendo discutere. E’ tempo di riscoprire - al di là delle celebrazioni - la varia, fervida irrequietezza di un virtuoso che ha attraversato i territori più diversi.


Ritratti di jazz. Non solo ragtime. Scott Joplin e la nascita del compositore americano moderno

Gettiamo una nuova luce su un gigante della composizione, troppo spesso relegato a maestro del ragtime quale “antenato del jazz”. E invece Joplin, autore di musiche assai diverse, incluse due opere liriche, è stato il prototipo del compositore americano: ha sintetizzato musiche diverse, ha narrato storie, ha proposto una nuova, pionieristica visione la cultura afroamericana.


Ritratti di jazz. John Coltrane: i passi di un gigante della musica

Ripercorriamo gli aspetti più noti e meno noti di una delle personalità musicali più influenti del Novecento, per scoprirne la formidabile parabola e la sua durevole influenza sulla musica d’oggi.


Ritratti di jazz. Bill Evans e la quieta rivoluzione del piano jazz.

Tutto il linguaggio del pianismo contemporaneo è imbevuto della lezione di Bill Evans. Ma il suo universo poetico, energico e lirico, va ben oltre gli aspetti più noti. Attraverso la biografia e l’analisi, scopriremo la ricchezza inaspettata della musica di Evans.


Ritratti di jazz. Un profeta. La breve parabola di Eric Dolphy

Scomparso a soli 34 anni, presto dimenticato, Eric Dolphy è tornato da pochi anni ad essere una figura centrale. Da solista “minore" è ora assurto all’olimpo dei grandi del jazz, in virtù della sua eccezionale originalità e versatilità (polistrumentista, in bilico tra classica e jazz) che feconda tanto jazz contemporaneo.


Ritratti di jazz. Art Tatum, il mago del pianoforte

Alla domanda, magari giocosa, su “chi è il più grande pianista di jazz?” la risposta invariabilmente sarà: “Art Tatum”. Cerchiamo di capire perché, entrando tra le pieghe dello stile di questo musicista solitario e controverso.


Ritratti di jazz. Il giro del giorno in ottanta mondi. Incontro con Enrico Rava

Per celebrare il suo ottantesimo genetliaco, incontriamo il trombettista che è stato ed è ancora un protagonista del jazz. Attraverso i dischi e le sue parole ripercorriamo una carriera cosmopolita, varia e avventurosa, che ha sprovincializzato il jazz italiano proiettandolo a livelli internazionali.


Ritratti di jazz. Il teatro e la musica. L'Art Ensemble of Chicago

Unificare tutte le musiche “nere”, dal ragtime al bebop, dallo swing al soul; indossare maschere e esplorare ogni tipo di strumento, dai tamburi africani ai giocattoli; trasformare i concerti in rituali, evocando mondi e fantasmi del passato per combattere le asprezze del presente. La musica come racconto e messa in scena di una Storia diversa, quella della Great Black Music. Ecco l'universo potente e teatrale dell’Art Ensemble of Chicago.


Ritratti di jazz. Una storia vera. Vita, fortune e musica di Jelly Roll Morton

Il suo vero nome era Ferdinand Lamothe, la sua data di nascita variabile a seconda delle occasioni, il carattere quello di logorroico presuntuoso, la sua vita quella di un avventuriero apolide, divorato dalla nostalgia per l’amata New Orleans. In realtà Morton è stato il primo grande compositore del jazz - la cui musica brilla di capolavori immortali, che impareremo a conoscere - e il testimone intellettuale più attendibile e profondo di una stagione leggendaria: quella delle origini del jazz.


Ritratti di jazz. L’angelo caduto - La musica di Chet Baker al cinema

Chet Baker è uno di quei jazzisti che attirano la curiosità del pubblico: faccia d’angelo, vita sregolata, musica lirica e immacolata, una fine tragica. Il contrasto tra la sua musica e la sua vita ha affascinato anche molti cineasti. Sorta di icona ribelle, Baker rientra in una tipologia di musicista che ha una sua precisa genealogia cinematografica. Che è anche una linea musicale di jazzisti bianchi, affascinanti, lirici e maledetti. Ascoltare e vedere Baker vuol dire anche scoprire connessioni più profonde tra musica, cinema e letteratura.


Ritratti di jazz. Ella Fitzgerald e la gioia della voce

Acrobatica, limpida, energica, flessibile, dinamica: sono solo alcune delle qualità di una delle cantanti più grandi del nostro tempo, tanto imitata quanto inarrivabile per innovazione, virtuosismo, ampiezza del repertorio. La palpabilità immediata e gioiosa della sua voce l'ha consacrata come uno dei personaggi più amati del jazz, che trascende gli stereotipi di genere femminile per trasformarsi in puro piacere del canto.


Ritratti di jazz. Il signor G. Giorgio Gaslini, l’uomo che ha cambiato la musica italiana

Sembra di conoscerlo bene Gaslini: l’austero musicista che ha fuso jazz e musica contemporanea, l’eclettico compositore di musica da film di successo, l’intellettuale che pubblica trattati sulla musica “totale”. Ma c’è molto altro nella sua storia: c’è l'artista che ha messo in crisi la distinzione tra generi, che ha fondato l’attuale didattica jazz in Italia, che è stato il primo vero ambasciatore del jazz italiano nel mondo. Soprattutto c’è una parabola umana e artistica affascinante e sorprendente, che illumina il nostro debito con questo instancabile pianista e compositore.


Ritratti di jazz. Danze bergamasche e variazioni jazz: incontro con Gianluigi Trovesi. Con Gianluigi Trovesi

Dall’incontro con Giorgio Gaslini all’influenza di Eric Dolphy; dall’esplorazione della musica antica all’interesse per le danze popolari; dall’improvvisazione più libera alle composizioni ispirate a Shakespeare: in poco parole, ecco Gianluigi Trovesi, uno dei protagonisti del jazz europeo. Tra un ascolto e l'altro ripercorriamo con lui la sua carriera, discutiamo la sua musica e approfondiamo il suo originalissimo senso della storia e della contemporaneità.


Guida all’ascolto. Le geometrie mobili del piano trio

L'organico del trio con pianoforte è una sorta di triangolo dai vertici variabili e mobili: uno scrigno di possibilità timbriche e formali di sorprendente varietà, a dispetto della formazione ridotta. Ne ripercorriamo stili, protagonisti, poetica, dagli anni Quaranta al jazz contemporaneo.


Guida all'ascolto. Dallo "Spanish tinge" all’Afro-Cuban Bop

Secondo Jelly Roll Morton non c’è jazz senza lo “spanish tinge”, la tinta ispanica. In effetti la musica caraibica è parte integrante del jazz, anche se discende da una diversa tradizione africana. Negli Stati Uniti però essa è rimasta un tratto secondario, fino all’esplosione nel dopoguerra del rivoluzionario Afro-Cuban Bop di Dizzy Gillespie, in cui si afferma una nuova visione globale delle musiche nere.


Guida all'ascolto. Trinkle Tinkle: il pianoforte jazz come strumento a percussione

Il pianoforte è come una grande arpa, ma i martelletti ne fanno in un certo senso uno strumento a percussione. La storia del jazz è attraversata da un approccio energico, fisico, gestuale che proietta sulla tastiera i gesti dei tamburi africani. Da Gottschalk a Monk, da Ellington a Taylor, una breve storia del pianoforte percussivo.


Guida all’ascolto. Non proprio free. Da Miles a Ornette, il jazz cambia forma

Si dice free jazz e si pensa ad un caos arbitrario. Invece il jazz si è conquistato certe libertà formali, ormai storicizzate, seguendo strade diverse e affascinanti, aperte da Davis, Mingus, Coleman, Taylor, Coltrane. Impariamo a riconoscere una nuova forma lì dove quella vecchia sembra essersi dissolta.


Guida all'ascolto. In The Beginning Duke. Alla scoperta dei Sacred Concerts di Ellington

Uomo carnale come pochi, Ellington si nutrì di una spiritualità varia e contraddittoria. Impenitente peccatore, affidò la sua visione del sacro a tre concerti-suite, specchio di un mondo bello, forse sacro, di certo bizzarro, caotico e tremendamente simile a quello terreno.


Guida all’ascolto. La bellezza di Nefertiti. Alla scoperta della musica di Wayne Shorter

La grandezza della musica composta da Wayne Shorter è acquisita, ma provare a scendere nei meandri delle sue creazioni consente di illuminare un universo nuovo, seducente, nel quale la sintesi di semplicità e complessità rivela sorprendenti tesori di melodia e armonia. Da scoprire e assaporare passo passo.


Guida all’ascolto. Bix Beiderbecke: lirismo cool e maledetto.

Figura tragica e lirica al tempo stesso, Bix Beiderbecke è stato “primo” in moli ambiti: il primo grande solista di jazz, il primo “lirico”, il primo genio maledetto, il primo musicista cool. Celebrato dal cinema e della letteratura, Bix - un emblema dell’Età del jazz racconta da Francis Scott Fitzgerald - merita una conoscenza più ravvicinata come musicista, per scoprirne grandezze e fragilità.


Guida all’ascolto. Moanin’: breve trattato sull’hard bop.

Non c’è dubbio che l’hard bop, lo stile di jazz che ha dominato gli anni Cinquanta e parte degli anni Sessanta, sia ancora oggi il riferimento del grosso della produzione contemporanea. La musica energica di Art Blakey, Horace Silver, Clifford Brown, Cannonball Adderley, intrisa di blues, tradizione, swing e felicità compositiva, continua a trascinarci e a divertirci.  


Guida all’ascolto. I molti volti del bebop

Tra i generi più rivoluzionari del jazz, il bebop è quello che ha subito una sorta di semplificazione in una formula. In questo incontro riveleremo la straordinaria ricchezza e molteplicità di articolazioni, voci e approcci, dai solisti alle big band, dall’influenza cubana ai risvolti più intellettuali, dai cantanti alle figure “minori”.


Guida all’ascolto. E’ sempre bel tempo: la musica dei Weather Report

Considerato all’inizio un gruppo controverso, i Weather Report sono presto diventati una delle formazioni più creative e influenti degli anni Settanta e Ottanta. Ne riscopriamo la freschezza del loro universo creativo.


Guida all’ascolto. La big band: cos’è e come funziona

Inesistente nel repertorio classico, nata nell’ambito della musica leggera di inizio Novecento, la big band è diventata sinonimo di orchestra jazz, con la sua unica mescolano di scrittura e improvvisazione. In questa panoramica cerchiamo di comprenderne il suono, il linguaggio e l’evoluzione storica.


Guida all’ascolto. La rivincita del trombone.

Strumento che nella musica classica è sempre rimasto un po’ ai margini, il trombone ha trovato nel jazz un posto centrale, grazie a solisti e virtuosi che hanno esplorato gli aspetti più impensati di questo strumento sorprendentemente versatile, che va dalla carezza vellutata all’urlo animalesco.


Guida all’ascolto. What a Wonderful Voice. La rivoluzione canora di Louis Armstrong

Oltre ad essere stato il padre del solismo jazz, Armstrong ha fondato la moderna concezione del canto jazz e pop, ha rivoluzionato l’estetica della voce e fondato la tecnica dello scat singing. Nella sua lunga carriera ha esplorato forme e stili di vocalità molto diversi e manipolato parole e significati con esisti e sottintesi sorprendenti, che risuonano nella musica d’oggi.


Guida all’ascolto. L’improvvisazione. Come funziona un assolo (1)

In questa serie di lezioni, che si estenderanno su più stagioni, impareremo a seguire un assolo improvvisato, a coglierne la forma, a comprenderne la logica, ad afferrarne i significati. Da Lester Young a Charlie Parker, da Art Tatum a Ornette Coleman, da John Coltrane a Bix Beiderbecke, da Anthony Braxton a Clifford Brown. Un po’ alla volta, lezione dopo lezione, i grandi assoli non avranno più segreti.


Guida all’ascolto. L’improvvisazione. Come funziona un assolo (2)

Nella prima parte di questa lezione abbiamo cominciato a capire come ascoltare a grandi linee un assolo improvvisato. Ora scendiamo nei meccanismi più intimi dell’improvvisazione per comprendere come un solista costruisce, quasi all’istante, il suo discorso espressivo.


Guida all’ascolto. La discesa nel maelstrom. Un tuffo nella musica di Cecil Taylor

Considerata di difficile comprensione, la musica del più rivoluzionario pianista del XX secolo è in realtà un’esperienza sensoriale coinvolgente, che chiede all’ascoltatore uno stimolante equilibrio tra ragione e abbandono. In questa conversazione ci avventuriamo passo passo nelle pieghe di una musica unica, audace, vertiginosa, originalissima.


Guida all’ascolto. I Got Rhythm. Breve storia di uno standard e delle sue interpretazioni

La canzone di George Gershwin è senza dubbio il pezzo più suonato della storia del jazz, soprattutto come base per nuovi temi e improvvisazioni. In questa guida impariamo a riconoscerla e a scoprire le infinite incarnazioni e trasformazioni, attraversando tutti gli stili, dal 1930 al jazz contemporaneo.


Guida all’ascolto. Un altro suono: breve storia della chitarra jazz

Strumento presente in tradizioni popolari e colte, è nel jazz che la chitarra ha sviluppato sonorità e linguaggio che poi si sono propagati in altri generi del nostro tempo. Prima acustica poi elettrica, la chitarra jazz ha seguito un suo peculiare percorso, segnato dall’incrocio costante di tradizione e sperimentazione.


Guida all’ascolto. Angeli e demoni. Il tragico volo di Albert Ayler. Con Pasquale Innarella

Albert Ayler è stato una delle figure più tormentate e controverse del jazz moderno. Alfiere del fee jazz, in realtà Ayler aspirava a portare i suoi ascoltatori in un universo di esaltazione panica, dove la veemenza fonica e l’intensità lirica si fondono in gesti di inaudita potenza. Ammirato da John Coltrane, profondo innovatore del sassofono, viveva in un mondo psichico abitato da streghe e fantasmi, che resuscitavano la ritualità degli spiritual. Con il sassofonista Pasquale Innarella approfondiremo anche le innovazioni tecniche e foniche di questo musicista oggi di riferimento.


Guida all’ascolto. Quando lo strumento parla: il “suono” nella musica afroamericana

Quando ascoltiamo un sassofonista o un trombettista capiamo subito se è un musicista di formazione classica o jazz. Un cantante lirico è ben diverso da un cantante jazz. In un'orchestra con trombe wah wah o in un gruppo con la chitarra elettrica riconosciamo subito una matrice culturale afroamericana. Cosa rende il suono del jazz diverso dagli altri suoni? Quale concezione estetica si manifesta nella chitarra elettrica di Jimi Hendrix, nella voce di James Brown o nel sassofono di Ben Webster?

Viaggio nel capolavoro. Ko-Ko di Duke Ellington

L’ascolto di una delle pagine più importanti del jazz permette di intraprendere un’appassionante indagine nel mondo sonoro di Ellington, scoprendo battuta dopo battuta l’originalità di un universo creativo che, a anche per i suoi significati reconditi, non smette di sbigottire.


Viaggio nel capolavoro. Verso «Kind of Blue». Come si giunse al più famoso disco di jazz.

Il culto per il disco di Miles Davis ha oscurato quanto sia stata complessa la rete di idee, evoluzioni stilistiche e influenze reciproche tra musicisti molto diversi per quasi un decennio. Qui proviamo a dipanare la complessa matassa e a restituire il disco alla realtà storica.


Viaggio nel capolavoro. Canto di un pastore errante: Summertime di Sidney Bechet

Nel 1939 Sidney Bechet, uno dei padri del jazz, incideva al sax soprano per la neonata Blue Note una delle prime versioni di Summertime, un’aria di Gershwin pensata per un’opera e destinata a diventare uno standard. Un disco intensamente poetico di grande influenza e dalla vicenda appassionante, tra funerali New Orleans, Giuseppe Verdi, blues e musica ebraica.


Viaggio nel capolavoro. Scocca la mezzanotte: genesi ed evoluzione di ‘Round Midnight

Una delle composizioni più famose del jazz, scritta da Thelonious Monk, è un brano che tutti sono sicuri di conoscere. Attraverso l’ascolto, l’analisi e la storia del repertorio, il celebre tema monkiano - indagato quasi nota per nota - rivela affascinanti legami che spaziano dal mondo della canzone al cinema.


Viaggio nel capolavoro: A Love Supreme. Il corpo e l'anima di John Coltrane

Capolavoro meditato in ogni dettaglio e al tempo stesso energica espressione spirituale, ad un ascolto attento A Love Supreme rivela simmetrie, legami tra le parti, simbolismi e tracce segrete che poi si liberano nel flusso improvvisativo.


Viaggio nel capolavoro: Ko-Ko di Charlie Parker

Meno di tre minuti di musica capaci di racchiudere un'universo di novità, gesti eccentrici, idee accuratamente studiate in anni di lavoro, citazioni, canti degli uccelli, dramma e umorismo, astrazione ed energia. Proviamo a riscoprire il capolavoro del bebop nota per nota.


Viaggio nel capolavoro. Le metamorfosi di King Porter Stomp: da Jelly Roll Morton a Gil Evans

Nel 1924 Jelly Roll Morton pubblicò una notevole composizione pianistica, che conquistò una certa fama. Poi tra la fine degli anni Venti e gli ani Trenta quel capolavoro divenne il testo su cui presero forma grandi cambiamenti stilistici nel jazz orchestrale, da Henderson a Goodman. E ancora oggi è lo specchio in cui osservare il rapporto tra tradizione e cambiamento nel jazz.


Viaggio nel capolavoro. Un Poco Loco di Bud Powell

Il 1 maggio 1951 Bud Powell registrò in trio per la Blue Note un brano dal titolo in spagnolo solo apparentemente leggero: Un Poco Loco, “Un po’ pazzo”. Presto salutato come uno dei dischi più significativi del suo autore, Un Poco Loco nacque in studio in circostanze particolari. Esula dalle formule più ovvie del be-bop, e anzi si spinge in territori del tutto nuovi. Ne seguiamo nota dopo nota la genesi e lo sviluppo.


Viaggio nel capolavoro. Ellington canta Shakespeare: Such Sweet Thunder

La celebrazione dei 400 anni di Shakespeare non poteva ignorare il jazz, ed uno dei suoi massimi capolavori, la suite sul “così dolce tuono” che Ellington e Strayhorn composero nel 1957 ispirandosi a opere, personaggi e forme dell’opera del Bardo. Un viaggio in colori e racconti musicalmente nuovi.


Viaggio nel capolavoro. Concorde del Modern Jazz Quartet. L’incontro tra Bach e il jazz

Nell’immaginario del jazz Bach è sempre stato percepito vicino, per il fraseggio e il senso ritmico. Ma ci sono molti aspetti che invece sembrano incompatibili con l’improvvisazione, come ad esempio la fuga. John Lewis è riuscito a scrivere magnifiche fughe jazz, di cui Concorde (1955) è il prototipo, e l’occasione per indagare tra le pieghe di un linguaggio meno conosciuto.


Viaggio nel capolavoro. West End Blues di Louis Armstrong. Il jazz diventa adulto

Affrontiamo nota per nota uno dei dischi più celebrati della storia del jazz, nel quale a 27 anni Louis Armstrong apriva al jazz nuove possibilità linguistiche ed espressive. Passo dopo passo ripercorriamo tutte le influenze, le fonti, i processi che hanno condotto a questa emozionante pietra miliare, fino alle successive interpretazioni.


Viaggio nel capolavoro. Fables of Faubus di Charles Mingus

Nato come oltraggiosa presa in giro del governatore razzista dell’Arkansas, Fables of Faubus tra censure e nuove versioni è diventato il terreno di elaborazione di alcune delle idee più geniali di Charles Mingus, vero e proprio campo di battaglia creativo tra improvvisazione e composizione.


Viaggio nel capolavoro «Freedom Now! Suite» di Max Roach

Nel 1960, nel pieno delle lotte per diritti civili, il batterista Max Roach produce un album indipendente tra i più intensi e incisivi della storia. Una sintesi audace di musica, testi, teatro, che riunisce Coleman Hawkins e le percussioni africane e sintetizza l’impegno politico con la poesia. Un'opera che ispirerà altri artisti ma costerà cara alla carriera dell’autore.


Viaggio nel capolavoro. Dietro le quinte di «Bitches Brew» di Miles Davis

A cinquant’anni dalla sua realizzazione, torniamo ad ascoltare uno dei grandi capolavori della musica contemporanea, scandagliandone la genesi e esplorandone il funzionamento. Una musica complessa e trascinante, che ribolle di idee nuove, realizzate da Miles Davis, dal produttore Teo Macero e da tutto il gruppo con inedita audacia progettuale.


Viaggio nel capolavoro. Meditations on Integration. Un capolavoro attuale di Charles Mingus

Nel 1964, nel pieno della battaglia per i diritti civili afroamericani, Mingus concepì Meditations on Integration, un vasto brano dalle atmosfere cangianti. Un capolavoro che il suo gruppo tenne in repertorio solo per pochi mesi, e che pure conobbe varie versioni, documentate in audio e video: un lavorio tormentato, complesso, che rifletteva i dilemmi, le angosce e le speranze della questione razziale. Un tema più che mai attuale.


Viaggio nel capolavoro. Alla scoperta della Rhapsody in Blue di George Gershwin

Era il 12 febbraio 1924 quando la Rhapsody in Blue fu presentata a New York. Da quel momento il capolavoro di Gershwin ha conquistato un pubblico sempre più vasto, imponendosi come una delle opere più popolari, influenti e imitate della musica contemporanea. Viaggeremo passo passo tra i ritmi, le melodie e le forme di un ritratto immortale di frenesia urbana venata di lirismo blues.


Viaggio nel capolavoro. Dal valzer all’Africa: My Favorite Things di John Coltrane

In principio era un valzerino da un musical: nel 1960 John Coltrane lo ha trasformato in una maestosa cantilena africaneggiante, con la quale ha introdotto il moderno di stile di sax soprano, rivoluzionato la scansione del tempo di valzer e trasformato la forma improvvisativa del jazz.


Oltre la musica. Il jazz e la danza. La liberazione musicale del corpo

Il jazz è nato come musica da ballo e tale è rimasto a lungo. I passi introdotti dagli afroamericani hanno cambiato il rapporto degli occidentali con il corpo e hanno al tempo stesso influenzato le trasformazioni stilistiche della musica. Una forza espressiva nuova che trasuda da filmati e immagini d’epoca, discussi insieme alle effettive occasioni musicali.


Oltre la musica. Jazz in bianco e nero? Le trappole della questione razziale

Le razze non esistono, eppure la questione razziale ha profondamente influenzato la storia e la percezione della musica statunitense. Tra genetica e cultura, e con un occhio allo sviluppo storico, è necessario smontare pregiudizi ed equivoci che ancora oggi circondano le musiche afroamericane.


Oltre la musica. Black Bottom futurista: il jazz arriva in Europa

Il jazz nacque a New Orleans ai primi del Novecento, ma la musica nera americana era da anni già ben nota in Europa. E dopo il 1917 dilagherà tra Parigi, Berlino, Roma. La diffusione travolgente del jazz si accompagna ad una rivoluzione dei costumi, al ritorno alla vita dopo la Grande Guerra, alle avanguardie artistiche del primo Novecento. E nessuno, musicista classico o popolare, ne è immune.


Oltre la musica. Freedom Now! Quando il jazz fa politica

Il jazz è una musica di protesta? E, nel caso, lo è solo in certi momenti e circostanze? Ma poi. C’è un legame tra jazz e politica? E che forme ha assunto nel corso della storia? Come sempre, questioni del genere sollevano molte domande, a cui l’ascolto e l’indagine storica possono dare qualche risposta. Sorprendente.


Oltre la musica. 1967. Quando il jazz si scontrò con il rock

il 1967 è uno degli anni chiave della storia della musica. L'avvento del rock rappresentò un trauma per il mondo del jazz, ma molti giovani musicisti erano in sintonia con i tempi e aprirono nuove strade, anche controverse.


Oltre la musica. Perché il jazz è nato a New Orleans (e non a New York)

Se a Rio de Janeiro c'erano più schiavi africani che a New Orleans, perché il jazz non è nato in Brasile? E perché non ha visto la luce nella multietnica, vivacissima New York ma in una cittadina di provincia del sud? Storia, geografia e cultura ci aiutano a comprendere perché certi fenomeni accadono solo in certi posti.


Oltre la musica. Follie e sarabande afromediterranee: il jazz rinascimentale, da Corelli a Trovesi

Se qualcuno vi dicesse che nel Mediterraneo del XVI e XVII secolo di danzava e si improvvisava come nel jazz? E se vi dicesse che Arcangelo Corelli e Gianluigi Trovesi non sono così lontani? E che le sarabande di Bach hanno una lontana origine africana? Fantastoria? No, sono le musiche nere della nostra storia.


Oltre la musica. Da Jacob Gershovitz a John Zorn. Il jazz e la cultura ebraica

Cos’hanno in comune George Gershwin, Benny Goodman, Terry Gibbs, Stan Getz, Shelly Manne, John Zorn? Sono tutti di cultura ebraica, un mondo che ha plasmato in profondità la musica americana, incluso il jazz. Come mai proprio gli ebrei hanno compreso la musica nera meglio di tutti? E i neri ne sono stati influenzati? Benevenuti nel meeting pot americano.


Oltre la musica. All that Jazz: la musica afroamericano al cinema

Il rapporto tra jazz e cinema è tra i più discussi e controversi, fonte di sorprese e frustrazioni. Ma è anche un ambito in cui troppo spesso ci si ferma ai soliti titoli più noti, ignorando un vasto mondo che tocca il cinema sperimentale, l’animazione e le cinematografie meno note.


Oltre la musica. Spirits Rejoice. La religione del jazz

Considerato musica profana e peccatrice per eccellenza, il jazz affonda le sue radici in una antica e robusta tradizione religiosa, che dall’Africa ai Caraibi ne ha plasmato valori e linguaggio. Senza contare gli spiritual, i rapporti con l’Islam, il cattolicesimo, le denominazioni protestanti e le forme eterodosse di devozione spirituale che hanno toccato gli artisti più diversi, da Louis Armstrong a John Coltrane.


Oltre la musica. It don’t mean a thing… Come funziona lo swing

Il jazz fa ballare, oscillare i corpi, battere i piedi. Quando il ritmo funziona, siamo eccitati e rilassati e proviamo un piacere speciale. Ma come funziona lo swing? Quando si produce? Come lo percepiamo? E quanto tipi esistono? Ed è indispensabile nel jazz? Ecco un viaggio rilassato tra fisiologia e stili musicali.


Oltre la musica. Prima del jazz. Louis Moreau Gottschalk, l’eroe dei due mondi

A 150 anni dalla morte, Gottschalk (1829-1869) ci appare come il padre della moderna musica afroamericana. Pianista virtuoso, viaggiatore apolide, musicista aperto e curioso, egli ha lavorato alla fusione del pianismo romantico con le tradizioni ispaniche e soprattutto afroamericane: cubane, antillesi, sudamericane, statunitensi. Senza la sua musica non ci sarebbero il ragtime, il tango e le moderne tradizioni di musica cubana e brasiliana. La fusion nasce con Louis Moreau Gottschalk.


Oltre la musica. La leggenda del trombettista bianco

Il cinema ha raramente rappresentato il jazz in modo veritiero. In particolare il trombettista bianco bello, talentuoso e maledetto segna un cliché che dalla letteratura è dilagato nel cinema di finzione e fin nel documentario. Un viaggio tra esempi da vari film e varie epoche, da Hollywood al cinema italiano.


Oltre la musica. L’attimo fuggente. Storia e paradossi del disco di jazz

La grande diffusione del jazz è strettamente connessa alla diffusione della registrazione fonografica, che ne ha influenzato non solo la conoscenza, ma perfino forme e contenuti. Questa lezione racconta come la tecnologia e l’economia del mercato discografico hanno modellato il linguaggio della musica.


Oltre la musica. Il jazz e la guerra: l’incredibile storia dei V- Disc

La seconda guerra mondiale ha segnato una profonda trasformazione del nostro tempo, e il jazz non ne è stato immune. Tutta una serie di forze storiche e sociali hanno plasmato i contenuti della musica: dagli scioperi discografici al razionamento di materie prime, dal reclutamento dei soldati/musicisti alla propaganda. La storia dei V-Disc, che ha interessato soprattutto l’Europa, ne è la sintesi più affascinante e sorprendente.



Africa in jazz/Jazz in Africa
Nel racconto del jazz l’Africa occupa sempre e solo il posto della fonte originaria, di un riferimento mitico, storico e ideologico. Ma nell'evoluzione delle musiche nere l’Africa è molto di più: galassia di culture in movimento, ricco mosaico di generi e stili di diverse profondità storiche, continente al centro di scambi, ibridazioni, movimenti transatlantici e mediterranei in direzioni culturali diverse e molteplici. In questa decima edizione delle Lezioni di jazz riportiamo l’Africa al centro del quadro e le restituiamo quel ruolo dinamico che si è conquistato nella Storia, anche del jazz, fuori dai cliché e dalle falsificazioni.

L'Africa e il blues: alla scoperta di un intreccio transatlantico
Libri, musicisti, documentari: spesso si sente dire che il blues viene dall'Africa, in particolare dal Mali. E che le blue notes sono adattamenti dell'orecchio africano alla tonalità occidentale. Per sfatare questi miti entriamo nella varietà delle musiche africane, in particolare del Sahel, e scopriamo la ricchezza e la complessità di processi storici, geopolitici e musicali plurisecolari.

 Il jazz e l'Africa immaginaria
I musicisti di jazz hanno celebrato l'Africa come origine e fonte ispiratrice della loro musica. Ma cosa sapevano esattamente della vasta tradizione musicale di quel continente? E come l'hanno tradotta nella moderna musica urbana statunitense? Breve viaggio nell'Africa immaginaria e reale vista dai discendenti degli schiavi.

Da Saturno ai faraoni e ritorno: Sun Ra e l'afrofuturismo
Il più bizzarro, eccentrico, enigmatico e spettacolare dei jazzisti sosteneva di venire da Saturno, di voler redimere l'umanità con i viaggi interstellari mentre attingeva a simbologie africane. La verità è che il mito del volo e l'inconcepibile vicenda della schiavitù sono connessi ai temi della fantascienza e della musica. E l'arte di Sun Ra, visionaria e travolgente, è più che mai di ispirazione per la musica d'oggi.

Randy Weston e i jazzisti in Africa
A partire dagli anni Cinquanta i musicisti di jazz hanno iniziato a conoscere l'Africa per esperienza diretta., ispirandosi a realtà politiche e culturali nuove. La decolonizzazione ha avvicinato i neri delle due parti dell'Atlantico e qualcuno, come Randy Weston, ha lasciato gli Stati Uniti per incontrare le arti africane e creare nuove forme di fusione musicale.

Da Cape Town a Londra: la diaspora sudafricana.
Di tutti i paesi del continente africano, il Sudafrica è quello che ha sviluppato una ricca storia jazzistica, che attraversa tutto il XX secolo, con musicisti e gruppi di straordinaria originalità. Ma dalla seconda metà del secolo la diaspora anti apartheid ha portato questa ondata di novità in Europa, dove alcuni dei musicisti più creativi e innovativi hanno cambiato il corso della musica.

Dal Cairo a Lagos: il jazz in Africa
A partire dagli anni Cinquanta, il jazz si è sviluppato in varie aree dell'Africa, dando origine a nuovi, affascinanti stili musicali sorti dal ritorno delle musiche afroamericane verso il continente d'origine. Dal Ghana di Guy Warren alla Nigeria di Fela Kuti, dal Congo di Franco al Camerun di Manu Dibango, dal free jazz egiziano all'ethio-jazz di Mulatu Astatke, musicisti e storie straordinarie dipingono un mosiaco di musiche ibrido, in movimento, innovativo, in dialogo con il resto del mondo, di cui il jazz statunitense è solo una componente.